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09/06/2022

La corsa europea ai microchip per la ripartenza del mercato auto.

Tra le cause della crisi della filiera automotive degli ultimi mesi del 2021, la carenza di microchip gioca sicuramente un ruolo primario. Per quanto incredibilmente piccolo, infatti, un elemento come il chip è indispensabile per il funzionamento di tutto il sistema di un’automobile.

Come già accennato in un nostro precedente articolo, la filiera automobilistica ha subito forti rallentamenti e gravi danni a causa della crisi dei semiconduttori, a cui inevitabilmente il settore è connesso. In base alla tecnologia di trazione dell’auto, infatti, dai microprocessori dipendono il motore, le batterie, i motori elettrici, l’elettronica di potenza e anche il cambio. Appare dunque evidente la necessità di calmierare i prezzi di questi elementi e di contrastarne la carenza, per far ripartire un mercato che attualmente si trova in una preoccupante situazione di stallo.

 

European Chips Act: investimenti per 43 miliardi di euro

 

La riposta è arrivata dalla Commissione europea che ha da poco presentato lo “European Chips Act”, una serie di investimenti complessivi per 43 miliardi di euro divisi tra finanziamenti pubblici e investimenti privati. Si prevede, inoltre, un allentamento delle regole per gli aiuti di Stato da parte dei Paesi membri.

Un tale provvedimento consentirebbe all’Unione europea di rafforzare la capacità di produzione dei microchip in modo tale da rispondere nel medio termine ad eventuali future interruzioni delle catene di approvvigionamento. L’obiettivo di lungo termine è invece raddoppiare l’attuale quota di mercato della Ue al 20% nel 2030.

Il “Chips Act” agirà su cinque punti chiave: “più produzione” localizzata all’interno delle Ue, “leadership europea” nel design, migliorare “la ‘cassetta degli attrezzi’ necessaria a fronteggiare la carenza di chip, sostegno alle medie e piccole aziende innovative nonché un’ulteriore modifica delle regole sugli aiuti di stato per sostenere la capacità produttiva. Questa decisione si inserisce nello stesso filone che ha portato il presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi ad annunciare in conferenza stampa, lo scorso 18 febbraio, lo stanziamento di un fondo per il settore automotive.

Una serie di contromisure rese necessarie dalla fortissima contrazione del mercato registrata nel 2021, e fotografata dai dati di gennaio 2022. Secondo gli ultimi dati di ACEA, a inizio anno, infatti, le vendite di auto in Europa hanno toccato il nuovo minimo storico per il mese con 682.596 immatricolazioni, il 6% in meno rispetto a gennaio 2021. Mentre nella Ue, nei Paesi Efta e in Gran Bretagna sono stati immatricolati il mese scorso 822.423 veicoli, -2,4% rispetto a gennaio 2021.

 

ALD 2Life come risposta alla mancanza di veicoli nuovi

 

Per fronteggiare la carenza di microchip e, di conseguenza, di nuove automobili ALD Automotive offre la possibilità di noleggiare auto usate, subito disponibili, a canoni vantaggiosi e con gli stessi servizi inclusi del noleggio a lungo termine di auto nuove. Tutti i veicoli provengono dalla flotta di noleggio a lungo termine. Non solo, per i clienti ALD, l’azienda propone anche il servizio Readytodrive, una soluzione che permette di avere un veicolo temporaneo di pari categoria di quello opzionato nell’attesa della consegna dell’ordine.

 

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