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04/05/2023

Veicoli commerciali elettrici leggeri: tutto quello che c'è da sapere

Passare a una flotta di veicoli commerciali leggeri solo elettrici?

Ecco sette buoni motivi per cui vale la pena effettuare il passaggio ai piccoli veicoli commerciali elettrici per la propria flotta.

  • Zero emissioni: passare a una flotta solo elettrica è uno dei modi più rapidi per ridurre le proprie emissioni di CO2.
  • Dato il minor numero di componenti mobili, vengono eliminati molti dei costi di un veicolo con motore a combustione interna, ottenendo una significativa riduzione dei costi.
  • Con i veicoli elettrici si riducono anche i tempi di inattività, ovvero i periodi in cui un veicolo è in riparazione o manutenzione, generando ulteriori risparmi in termini di costi.
  • Varie città in tutto il mondo stanno introducendo zone a basse emissioni, ma con un veicolo elettrico è possibile circolare praticamente ovunque.
  • Molti governi in tutto il mondo stanno sviluppando piani per la progressiva eliminazione dei veicoli con motore a combustione interna (e all’orizzonte si prospettano divieti di vendita nell’arco dei prossimi 10-15 anni). Le zone a basse emissioni stanno già diventando realtà e i governi offrono incentivi alle aziende per ridurre la propria impronta ecologica.
  • I veicoli elettrici offrono ai conducenti un ambiente più piacevole, meno rumoroso e senza cambi di marcia. Un’esperienza di guida in generale più fluida aiuta a ridurre il rischio di incidenti.
  • E infine, il vostro veicolo è anche il vostro miglior strumento di marketing, essendo visibile a chiunque. Essere visti alla guida di un veicolo commerciale ecologico non può che migliorare la vostra immagine.

 

Quali sono le opzioni disponibili oggi?

Con quasi un decennio di storia alle spalle, il mercato dei veicoli commerciali elettrici ha visto uno sviluppo significativo in termini di gamma di veicoli, capacità di ricarica e migliorie di trasmissione. Al momento, sono disponibili tre grandi categorie di veicoli:

  • Veicoli commerciali car-derived, così chiamati perché in origine erano composti dalla parte anteriore di un’automobile e dalla parte posteriore di un furgone. Si tratta probabilmente del segmento più consolidato e sviluppato, in grado di offrire la gamma più ampia al momento. Tra i produttori troviamo Nissan, Renault, Peugeot, Citroën e Maxus. Questi veicoli spesso hanno un’autonomia WLTP di oltre  200km con una singola ricarica e rappresentano pertanto delle ottime soluzioni.
  • Furgoni di medie dimensioni, i classici furgoni per l’assistenza tecnica. Gli ultimi arrivati in questo settore includono i veicoli commerciali elettrici leggeri di Peugeot, Citroën e Opel, con un’autonomia media fino a 200km, ma con l’opzione di una batteria più grande se si ha necessità di un’autonomia maggiore. Questi veicoli sono progettati per soddisfare le esigenze del settore dei servizi.
  • Il settore dei grandi veicoli al momento è ancora allo stadio embrionale, un mercato su cui si confrontano aziende come Mercedes, VW e Fiat. Attualmente, i costi elevati e l’autonomia limitata evidenziano la necessità di ulteriori sviluppi, ma il settore cresce rapidamente, con nuovi attori come Arrival che stanno lavorando su progetti da zero di veicoli elettrici a maggiore autonomia. Da tenere d’occhio nei prossimi 2-3 anni.

 

Quali sono gli impatti sul TCO?

In termini di total cost of ownership, bisogna considerare che, diversamente dalle auto elettriche, i veicoli commerciali non comportano necessariamente vantaggi fiscali a livello personale. Tuttavia, l’elettrico ha un impatto positivo sul valore residuo laddove l’autonomia del veicolo è sfruttabile, e il costo dell’elettricità rappresenta un importante risparmio nella misura del 50-70% rispetto ai combustibili fossili tradizionali. Anche i tempi di inattività e i costi di riparazione risultano estremamente convenienti al confronto. Storicamente, il punto di bilanciamento tra il valore residuo di un veicolo e i costi di manutenzione si trova a 4-6 anni, comportando la necessità di sostituzioni, ma grazie a minori necessità di manutenzione, i veicoli elettrici hanno un ciclo di vita decisamente più lungo. Diversamente da un’auto, quando un veicolo commerciale non è in moto, rappresenta per l’azienda un costo compreso tra i 300 e i 3.000 euro al giorno, in quanto non si possono più consegnare i prodotti o i servizi preventivati. Ridurre i tempi di inattività si trasforma quindi in risparmi ingenti. Vale anche la pena considerare i tempi di inattività dovuti alla ricarica: potendo ricaricare presso un deposito o l’abitazione di un dipendente nel corso della notte, si riduce il tempo in cui il veicolo non è in moto.

 

Come prepararsi al cambiamento?

Per la maggior parte dei protagonisti del mercato delle flotte, la domanda non è se le cose cambieranno, ma quando. E allora, in che modo avviare la trasformazione della propria flotta?

Non c’è un’unica soluzione passepartout. Sebbene il percorso verso l’elettrificazione possa sembrare lineare, la sequenza dei singoli passaggi non è mai la stessa. Occorre fare una serie di preparativi prima di avviare il cambiamento, ma non si può certo parlare di priorità specifiche. Infatti tutto dipende dagli scopi per cui si utilizzano i veicoli commerciali, dalla direzione in cui si intende procedere, da chi siano i driver e da che utilizzo facciano dei veicoli.

Tuttavia, alcune situazioni sembrano calzano a pennello. Ad esempio, quando i conducenti hanno itinerari fissi e possono ricaricare direttamente da casa. Dato che attualmente i principali ostacoli al cambiamento sono i costi, l’infrastruttura e la disponibilità dei prodotti, occorre prima di tutto chiedersi quali driver percorrono tratti sufficientemente brevi e trasportano merci abbastanza piccole per poter cambiare il veicolo senza che ciò abbia conseguenze sul business.
Un altro importante criterio è l’infrastruttura di ricarica, che sia a casa, in deposito o tramite le infrastrutture pubbliche. Per esempio, alcune società a bassa percorrenza hanno ottenuto una struttura efficiente dal punto di vista dei costi avvalendosi esclusivamente di punti di ricarica pubblici.

La vostra strategia di flotta è un altro elemento fondamentale da tenere in considerazione, è necessario infatti valutare gli impatti della transizione energetica per la vostra azienda. Se, per esempio, avete fornito a tutti i vostri conducenti una carta per il carburante, come avete intenzione di rimborsarli quando passerete all’elettrico?

Infine, la formazione interna è fondamentale per il successo dell’operazione: i vostri driver devono essere formati su consigli e trucchi dei veicoli elettrici. Sapevate, per esempio, che potete usare un’applicazione per preriscaldare il veicolo mentre si sta ancora ricaricando? Questo ha un impatto enorme sull’autonomia, poiché l’aria condizionata consuma energia. Bisogna anche fare attenzione a non sovraccaricare il veicolo e selezionare gli strumenti che sono davvero necessari per ogni viaggio. Anche questo influenza il carico utile, l’autonomia e quindi i costi. Un peso eccessivo aumenta i consumi di elettricità e riduce l’autonomia. Ovviamente questo vale anche per i motori a combustione interna, ma tendiamo a dimenticarcene quando parliamo di veicoli elettrici. Con un furgone normale si può semplicemente fare il pieno, ma questo non è possibile se non si è vicini a un caricatore.

Essendo un minimo previdenti, tutti questi aspetti possono essere inclusi nella vostra pianificazione. Qualsiasi sia la vostra situazione, ora è il momento di pianificare in anticipo…

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